Malattie Infiammatorie | Doctor Amgen

MALATTIE INFIAMMATORIE

INFORMAZIONI GENERALI

Le malattie infiammatorie immunomediate (IMID) sono un gruppo di patologie altamente disabilitanti, caratterizzate da infiammazione acuta o cronica, in grado di compromettere organi e apparati.
Tra le IMID rientrano la spondilite anchilosante (AS), la psoriasi (PSO), l’artrite psoriasica (PsA), l’artrite reumatoide (RA) e la malattia infiammatoria intestinale (IBD), che comprende morbo di Crohn (CD) e colite ulcerosa (UC). Sebbene ognuna di loro presenti un’epidemiologia e una fisiopatologia uniche, la principale caratteristica comune a tutte è uno squilibrio nelle citochine infiammatorie,1 quali l'interleuchina-1β (IL-1β), l'interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α).2
Negli ultimi decenni sono stati riportati diversi studi sull'incidenza e la prevalenza delle IMID, con una variazione considerevole dell'insorgenza della malattia in diverse popolazioni. La prevalenza delle IMID nei paesi occidentali è di circa il 5-7%.1
Sebbene alcune patologie come la psoriasi mostrino una prevalenza simile in entrambi i sessi, altre come l’RA sono molto più diffuse nella popolazione femminile.1
Dai dati epidemiologici presenti in letteratura emerge, inoltre, che le IMID come il morbo di Crohn e la psoriasi sono in preoccupante crescita nella popolazione pediatrica.3,4 Sebbene le moderne strategie di trattamento abbiano portato al miglioramento degli esiti nelle IMID, come il grado di infiammazione e la compromissione di diversi organi e apparati, la qualità della vita correlata alla salute (HR-QoL) è spesso ancora compromessa nei pazienti con IMID. Nonostante la penuria di studi clinici in letteratura a tale riguardo, l'analisi dei dati disponibili evidenzia un'associazione statisticamente significativa tra valori di HR-QoL molto bassi e il sesso femminile, IMID reumatologica o psoriasi, fumo o passato da fumatore e terapie con farmaci antireumatici che modificano la malattia in corso.6
Anche l’impatto socioeconomico determinato dalle malattie infiammatorie immunomediate (IMID) è considerevole, sia dal punto dei costi diretti che indiretti, con una pesante ricaduta sulle persone malate e sui loro familiari, sulla spesa sanitaria e sulla produttività del lavoro.7

PSA

ARTRITE PSORIASICA
L'artrite psoriasica (PsA) è un’artrite infiammatoria cronica e progressiva, comune tra i pazienti con psoriasi, e può provocare danni articolari permanenti e disabilità.1
La PsA colpisce le articolazioni periferiche e assiali, le entesi, la pelle, le unghie ed è associata a molte comorbidità come l'aterosclerosi prematura, l'uveite, le malattie cardiovascolari e intestinali.2
Si tratta di una malattia poligenica altamente ereditabile, dove più geni interagiscono con diversi fattori ambientali tra cui stress, traumi, infezioni innescando una risposta infiammatoria correlata all'immunità innata e acquisita in diversi tessuti e organi.2
MANIFESTAZIONI SINTOMATICHE
La presentazione clinica della PsA è variabile. Si verifica in circa il 30% dei pazienti con psoriasi ed in genere segue l'insorgenza della psoriasi a distanza di circa 8-10 anni. Il coinvolgimento delle unghie è in genere più frequente ed è più grave nei pazienti con PsA rispetto a quelli con la sola psoriasi.3
EPIDEMIOLOGIA
Prevalenza e incidenza della PsA nella popolazione di tutto il mondo variano in modo sensibile in base alle differenze etniche e geografiche. La prevalenza è più alta nelle persone di etnia europea (0,42%) e più bassa in quella giapponese (0,001%).
 
 
 

PS0

PSORIASI
PATOLOGIA E PATOGENESI
La psoriasi (PSO) è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce persone di tutte le età, senza predilezione per il sesso.1 Manifestazioni, insorgenza, caratteristiche cliniche e gravità dipendono dal profilo genetico del paziente e da fattori ambientali.2 La prevalenza mondiale della PSO può variare notevolmente, per esempio dallo 0,47% in Cina fino al 3,2% negli Stati Uniti. Nei paesi europei, la prevalenza riportata nei pazienti adulti varia dall'1,2% in Croazia all'8,5% in Norvegia, con un dato medio stimato che si avvicina al 2%.2 Una variabilità notevole che si riscontra anche a livello regionale italiano (0,8-4,5%) rispetto alla popolazione generale (1,8-3,1%).3
La patogenesi della psoriasi è caratterizzata da una maggiore produzione di citochine infiammatorie che causano ipercheratosi.4
MANIFESTAZIONI SINTOMATICHE
Le lesioni cutanee si sviluppano più comunemente su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, ombelico e regione lombare e sono tipicamente caratterizzate da placche eritematose ricoperte da squame bianco-argentee, che hanno valso alla malattia la definizione di psoriasi cronica a placche.4
Con minore frequenza la psoriasi può presentarsi su unghie (23-27%), viso (49%), palmi delle mani e piante dei piedi (12-16%) o regioni intertriginose (21-30%), aree cutanee che rendono più impegnativa la gestione della malattia.4
IMPATTO SULLA QUALITÀ DI VITA
Attualmente, la psoriasi è considerata una malattia multisistemica sfigurante, invalidante e dolorosa, che può essere associata, con più probabilità, a diverse comorbilità quali malattie cardiovascolari e sindrome metabolica (obesità, ipertensione, dislipidemia, diabete mellito), soprattutto nei pazienti più gravi.1
La psoriasi delle aree speciali impatta in significativamente la QoL del paziente nonostante la modesta estensione. Per esempio, la presenza di lesioni in aree altamente visibili può influire sull'autostima del paziente, mentre il coinvolgimento dei palmi delle mani può rendere difficile anche l'apertura di un barattolo. La psoriasi delle unghie o delle mani può ridurre la produttività sul posto di lavoro a causa della menomazione della malattia, con aumento dei costi sociali.4
Sintomi associati a psoriasi in base alla localizzazione cutanea del corpo.4
 
 
 

RA

ARTRITE REUMATOIDE
PATOLOGIA E PATOGENESI
L’artrite reumatoide (RA) è una patologia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce principalmente le articolazioni. È caratterizzata da un’infiammazione articolare persistente che progressivamente conduce a danno cartilagineo, erosione ossea e disabilità fino a complicazioni sistemiche quali alterazioni cardiovascolari e polmonari con perdita della funzione articolare, riduzione della qualità di vita (QOL) e aumento della mortalità precoce e dei costi socioeconomici.1,2
Le cause dell’artrite reumatoide sono sconosciute e la prognosi è riservata. Nello sviluppo della patologia sono coinvolti diversi fattori interconnessi, tra cui genotipo, trigger ambientali e casualità.1
EPIDEMIOLOGIA
L’artrite reumatoide si presenta a qualunque età, con un aumento dell’incidenza all’aumentare dell’età. Una forma idiopatica giovanile della malattia può essere diagnosticata anche nei bambini e negli adolescenti.3
L’artrite reumatoide colpisce tra lo 0,5% e l’1% della popolazione adulta di molti paesi europei e nord-americani, anche se alcuni studi riportano dati decisamente più alti in base all’etnia della popolazione e alla localizzazione geografica.4,5
La patologia si sviluppa con una frequenza maggiore nelle donne con una prevalenza praticamente doppia rispetto alla popolazione maschile (1,06% vs 0,61%).4
 
 
 

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