Il Nobel per la chimica alle due scienziate che hanno sviluppato la tecnologia CRISPR/Cas9, il taglia e cuci del Dna
Si scrive Crispr e si legge “Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats”, ma è più noto come il “copia e incolla” o il “taglia e cuci” del Dna, specie in una versione semplificata, il CRISPR/Cas9, che si è dimostrato un vero e proprio strumento di editing del genoma. Dichiarato scoperta dell’anno dalle principali riviste scientifiche, come Nature e Science, quando è stato sviluppato nel 2012, il CRISPR/Cas9 è valso ieri il Premio Nobel per la Chimica alle due ricercatrici che hanno contribuito alla sua creazione, Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. Emmanuelle Charpentier è nata in Francia, ha 52 anni e dirige l’unità per la scienza dei patogeni all’Istituto Max Planck di Berlino, mentre Jennifer Doudna è nata a Washington, ha 56 anni e insegna alla Berkeley University. “Spero che questa notizia mandi un messaggio positivo alle ragazze che vogliono intraprendere il cammino della scienza”, ha commentato Charpentier, “e dimostri che anche le donne, con la loro ricerca, possono avere un grande impatto".
In questi anni CRISPR/Cas9 è stato principalmente utilizzato per comprendere meglio il funzionamento dei geni e le loro interazioni e per modificare il genoma delle piante, in modo da renderle più resistenti alla siccità oppure a particolari parassiti, ma i suoi sviluppi futuri sono ancora tutti da scrivere, ed è ritenuto un possibile formidabile strumento specie nell’ambito delle terapie antitumorali e per il trattamento di alcune malattie ereditarie. “Solo l’immaginazione può porre dei limiti alle sue applicazioni” ha spiegato l'Accademia svedese delle scienze per motivare il premio, spiegando che Charpentier e Doudna hanno “scoperto uno degli strumenti più efficaci della tecnologia genetica. Usando queste forbici del genoma, i ricercatori oggi possono cambiare il Dna di animali, piante e microrganismi con una precisione estremamente alta”. Anche nell’ambito della ricerca e sviluppo questa tecnologia sta permettendo di scoprire con una efficacia mai sperimentata prima nuovi target molecolari per terapie avanzate e Amgen, azienda leader nella ricerca biotecnologica incentrata sul genoma umano, ha introdotto questo strumento nei diversi campi di ricerca in cui è impegnata per contrastare le patologie più severe.