La Fondazione Amgen ha donato 100.000 dollari a sostegno dei soccorsi alla popolazione di Beirut dopo l’esplosione del 4 agosto
In seguito alla violenta esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto che ha causato più di 200 morti e oltre 6000 feriti, la Fondazione Amgen ha annunciato di aver donato una cifra pari a 100.000 dollari a favore dell’International Medical Corps, con cui la Fondazione collabora da lungo tempo e che lavora in Libano dal 2006. La donazione permetterà all’organizzazione internazionale no profit, che dal 1984 fornisce servizi di assistenza a persone colpite da calamità o conflitti in tutto il mondo, di fornire i primi aiuti alla popolazione, agli ospedali e alle strutture sanitarie della città, già in difficoltà a causa della pandemia di Covid-19. La Fondazione ha inoltre avviato il programma “Matching Gifts” attraverso il quale le donazioni effettuate dal personale Amgen a livello globale a organizzazioni no profit controllate e affidabili sono raddoppiate dalla Fondazione (un dollaro per ogni dollaro donato).
“L'impatto dell'esplosione a Beirut è stato devastante”, ha dichiarato Mohamed Nasser, direttore generale di Amgen Medio Oriente e Africa. “Siamo grati per il lavoro svolto in prima linea da coloro che stanno fornendo gli aiuti di cui hanno tanto bisogno gli ospedali e tutte le strutture sanitarie della città", continua Nasser, “Insieme all'International Medical Corps sosterremo il dispiegamento di personale medico specializzato, oltre alle forniture e l’assistenza sanitaria per i feriti”.
Le squadre di soccorso stanno inoltre allestendo delle unità mediche mobili per fornire assistenza alla comunità colpite. Il supporto include anche servizi di assistenza psicologica per tutti i feriti e i sopravvissuti.
“Il generoso sostegno della Fondazione Amgen ci aiuterà a fornire un’assistenza specializzata e tempestiva alle famiglie colpite dal disastro di Beirut”, ha affermato Nancy Aossey, presidente e CEO di International Medical Corps. “Grazie al personale, alle attrezzature e alle forniture già presenti nel paese, siamo stati in grado di offrire le prime cure mediche e aiuteremo a gestire anche quelle a lungo termine, inclusa l’assistenza medica e psicologica, oltre a sostenere la ripresa del sistema sanitario della città.”